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                               Lo Sguardo Critico 

                                                   Analisi delle due opere:

1. Giuseppe Penone, Spazio di Luce, 2008.
                                                       
                                                                        "CONTATTO"

"La forma dell'albero è data dal luogo in cui è nato e dalle condizioni di luce esistenti. l'intera sua vita è legata alla luce. L'albero sviluppa la sua forma alla ricerca della luce."




In questa opera, l'autore, evidenzia la volontà della materia di mettersi in contatto sia con la luce ma anche con l'uomo. Infatti l'artista stesso dichiara: "rivestito il tronco e i rami con uno strato di cera, come fosse un anno di crescita dell'albero.La cera a contatto del tronco, ha registrato l'impronta della scorza e l'impronta della pelle delle mani che l'hanno applicata". Osservando questi otto segmenti frammentati e disposti a 60 cm di distanza tra di loro, si percepisce il contatto con la luce dall'esterno verso l'interno e quindi è stato ricoperto di foglie d'oro internamente, ma si percepisce pure il contatto con l'uomo osservando l'interno dei tronchi il nostro sguardo percorre questo corridoio di luce fino a diventare albero.


1. Alberto Burri, cretti.
          
                                                     "MACERIA-NATURA"


L’opera mi ha colpito molto in quanto i cretti sembrano delle cartografie e sposano la topografia, sono opera dell’uomo (in questo caso Burri) ma allo stesso tempo sembrano naturali, frutto della natura. La parola chiave maceria è da collegare alla vicenda della città di Gibellina distrutta completamente dal terremoto, e quindi la voglia di conservare quello che rimaneva della città. L’arte venne vista come l’unica occasione di rinascita della città e quello che rimase venne praticamente cementificato, c’è la volontà di “congelamento” della memoria storica della città e nel farlo l’artista riproduce in scala tutte le vie/vicoli originari di Gibellina.




2. Maria Lai, Per Luisa.

                                                            "RICUCIRE"


L'opera si trova nella sezione "Cucire e ricucire", insieme ad altre opere che l'artista face negli anni Sessanta. Il tema del filo sempre ricorrente in queste opere, fa nascere in noi un senso di unione di elementi distanti tra di loro. In quest'opera troviamo una varietà di materiali tipici della tradizione sarda come lo spago e la terracotta. Il telaio unisce tutto ciò che sta all'interno ma allo stesso tempo il filo ricuce gli elementi separati tra loro. Si ha la percezione di "ricucire il senso delle cose".

   
      2. Il viaggiatore Astrale, Maria Lai.

                                                         "DINAMISMO"





Il tema è strettamente collegato al tema della Geografia e soprattutto allo sguardo verso l’altrove. I lavori sono delle tele -molto spesso su sfondi scuri- che ritraggono, attraverso i fili, universi, costellazioni e pianeti. L’intenzione è quella di creare una sorta di “viaggio immaginario” in cui il lettore capisce che esistono degli universi lontani ma forse raggiungibili con l’immaginazione. 



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